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Città ed Itinerari

Storia L'Aquila

Storia L'Aquila - RADIO TAXI L'AQUILA

 Alcuni Cenni Storici

Fondata per progetto dell'Imperatore Federico II di Svevia col nome di Aquila, divenne Aquila degli Abruzzi nel 1861 e L'Aquila nel 1939. Nel 1229 gli abitanti dei castelli del territorio decidono di ribellarsi alle vessazioni dei baroni feudali. Rivoltisi a papa Gregorio IX, ottengono, l'anno successivo, il permesso di Federico II per la costruzione di una nuova città. Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da Buccio di Ranallo da Poppleto e dallo storico Anton Ludovico Antinori. Controverse sono le notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione: la tradizione vuole che siano stati novantanove, ma è più probabile che il numero effettivo si aggirasse intorno alla sessantina. A ricordo della fondazione, la campana della Torre Civica (la Reatinella) batte ancora oggi 99 rintocchi ed il primo grande monumento della città, la Fontana delle 99 cannelle, sembra contribuire all'alimentazione di questa leggenda. L’Aquila è città particolare, unica nel Medioevo italiano, nata non per una casualità ma per progetto secondo un disegno armonico che non trova precedenti nella storia dell'architettura urbana.

Rocca Calascio

Rocca Calascio - RADIO TAXI L'AQUILA

Il fortilizio di Rocca Calascio, situato a 1460 metri d'altezza, è tra le fortificazioni più alte d'Italia e domina da tale altura la valle del Tirino e della piana di Navelli. Il suo impianto è di uso esclusivamente militare e si caratterizza per la capacità con la quale riesce a fondersi con l'impervio territorio circostante, dal quale non risulta affatto condizionato; è evidente come la sua sia una posizione assolutamente favorevole dal punto di vista difensivo.La struttura, in pietra calcarea bianchissima, ha una pianta quadrata: presenta agli angoli quattro torri cilindriche considerevolmente scarpate e un mastio quadrato al centro, il quale costituisce il più interno corpo militare di difesa del castello.Ai piedi della rocca sono presenti anche i ruderi dell'antico borgo, al quale essa è collegata con un ponte di legno. Nel 1703 un disastroso terremoto ha danneggiato sia la rocca che il borgo. Restauri conservativi ed integrativi sono stati compiuti tra il 1986 ed il 1989; essi hanno contrastato il degrado strutturale favorendo il recupero architettonico e funzionale dell'intero fabbricato ed in particolare della torre centrale quadrata. Gli interventi di risanamento hanno permesso all'intera area di essere oggi discretamente conservata e visitabile.

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio - RADIO TAXI L'AQUILA

Il borgo è un'esile miniatura medievale tutta di pietra

Il borgo di S. Stefano di Sessanio è, tra i monumenti dell'uomo, forse il più suggestivo dell'intero Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. E' un paese completamente costruito in pietra calcarea bianca, il cui candore è stato reso opaco dal tempo. Le coperture dei fabbricati realizzate esclusivamente con coppi offrono un'armonica visione d'insieme a chi lo osserva dall'alto della torre medicea. Il borgo è considerato tra i più belli d'Abruzzo per gli integri valori ambientali, per il decoro architettonico e per l'omogeneità stilistica. Le strade che lo attraversano, da percorrere rigorosamente a piedi, si presentano in ricchissima varietà, dall'erta scalinata che costeggia la Chiesa di S. Maria in Ruvo (XIII-XIV secolo), ai tortuosi selciati che si insinuano tra le abitazioni e conducono alla Torre, al lungo percorso ricavato sotto le case per proteggerle dalla neve e dai gelidi venti invernali.

Anfiteatro Romano

Anfiteatro Romano - RADIO TAXI L'AQUILA

Amiternum era un'antica città italica fondata dai Sabini, le cui rovine sorgono oggi a poca distanza dall'Aquila. Il suo nome deriva dal fiume, l'Aterno appunto, che l'attraversava anche se originariamente la città era collocata più a nord, sul colle di San Vittorino, e solo in seguito si spostò nella piana sottostante dove oggi è situato un importante sito archeologico. Altre importanti testimonianze, tra cui una villa d'epoca romana, sono state rinvenute recentemente nell'area circostante, nei pressi di Coppito e Pizzoli.La città ha dato i natali ad uno dei maggiori storici romani, Sallustio ed è stata sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona e Pitinum. Pur essendo sopravvissuta alla caduta dell'Impero romano, Amiternum visse un periodo di grande decadenza fino a scomparire completamente nel X secolo. Il suo nome ha dato vita nei tempi a seguire prima al contado Amiternino, come generica indicazione dell'attuale Conca aquilana, fino all'attuale Comunità montana Amiternina e alla Strada provinciale SP1 Amiternina.

Lago di Campotosto

Lago di Campotosto - RADIO TAXI L'AQUILA

Situato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Lago di Campotosto è il bacino artificiale più grande d’Abruzzo. 

Il Lago di Campotosto è la meta ideale in ogni periodo dell’anno dato che qui è possibile trascorrere giornate in mezzo alla natura incontaminata e in luoghi davvero suggestivi. Questo specchio d’acqua si estende su una superficie di 1400 ettari e si presenta con una forma a “V”. Il lungolago si estende per circa 40 km e collega i paesi di Campotosto e Capitignano con il territorio del comune dell’Aquila. Il lago nonostante la limpidezza delle sue acque non è balneabile ma è meta ambita di sportivi che qui amano praticare attività come windsurf, canoa e pesca. Tutto attorno al Lago si trova una rigogliosa vegetazione caratterizzata dalla presenza di specie vegetali come il Falasco, la Bistorta, il Salice e il Faggio tra i quali si snodano diversi itinerari. Campotosto ha assunto grande notorietà soprattutto da quando è diventato parte dell’Ippovia del Gran Sasso, un percorso ad anello di oltre 300 km che gira attorno al Gran Sasso, e della Strada maestra del Parco, che collega L’Aquila con la costa attraversando il massiccio del Gran Sasso. 

Gran Sasso D'Italia

Gran Sasso D'Italia - RADIO TAXI L'AQUILA

E' la catena montuosa più alta degli Appennini continentali, situata nell'Appennino centrale, interamente in Abruzzo, come parte della dorsale più orientale dell'Appennino abruzzese, al confine fra le province di L'Aquila, Teramo e Pescara.Confina a nord con i territori di Fano Adriano, Pietracamela, Isola del Gran Sasso d'Italia, Castelli e Arsita, a est con le Gole di Popoli, a sud-ovest direttamente con la piana di Assergi, più a valle con la Conca aquilana e la Valle dell'Aterno, a sud è limitato da Campo Imperatore e a valle dalla Piana di Navelli, mentre a ovest-nord-ovest confina con la catena dei Monti della Laga e il Lago di Campotosto, da questi separato dall'alta Valle del Vomano e la Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia che l'attraversa.Il Gran Sasso d'Italia è un'area ambientale tutelata con l'istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Basilica di Collemaggio

Basilica di Collemaggio - RADIO TAXI L'AQUILA

 Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294, è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, oltre che il simbolo della città ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 ad opera di Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio.

La facciata di Collemaggio è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, nonché uno dei punti più alti dell'architettura medievale italiana di stampo romanico-gotico. Si staglia quadrangolare al termine di una vasta piazza verde, mantenendo un'assoluta prevalenza di pieni rispetto ai vuoti, seppur mitigata dalla colorazione, secondo uno schema che rimanda al disegno architettonico del Duomo di Todi. La chiesa si presenta circoscritta da pesanti lesene angolari e suddivisa verticalmente da due cordonature che individuano la navata centrale; orizzontalmente, si riconosce una zoccolatura, un primo marcapiano che si arcua in corrispondenza del portale principale, una cornice marcapiano a mensola ben delineata ed, infine, un coronamento orizzontale piano.

Internamente la basilica si suddivide in tre navate di cui la destra, come in Santa Giusta, è curiosamente più larga della sinistra. Le arcate, otto per lato, sono ogivali e poggiate su pilastri a pianta ottagonale. Di particolare importanza i dipinti collocati lungo la navata destra ed in particolare la Madonna con le sante Agnese e Apollonia nella prima nicchia, l'Assunzione ed incoronazione della Vergine nella seconda e la Crocefissione nella terza, tutti databili alla prima metà del XV secolo. Lungo la navata sinistra, invece, è il celebre ciclo pittorico con Storie della vita di papa Celestino V ad opera di Carl Ruther da Danzica, allievo del Rubens; alla metà della navata faceva la sua comparsa, inoltre, un pregiato organo a canne andato distrutto nel terremoto del 2009.

Basilica di San Bernardino

Basilica di San Bernardino - RADIO TAXI L'AQUILA

La chiesa di San Bernardino si trova al termine dell’omonima e scenografica scalinata, nel centro storico dell’Aquila, a circa 600 m dal Forte Spagnolo.

La costruzione di una chiesa che custodisse degnamente le spoglie di San Bernardino da Siena (1380-1444) - il suadente predicatore dell’Ordine dei Frati Minori morto a L’Aquila e proclamato santo nel 1450 - fu fortemente voluta dall’influente frate Giovanni da Capestrano.

In un primo momento i frati conventuali si opposero alla costruzione della chiesa, tuttavia i lavori furono avviati e portati a compimento tra il 1454 e il 1472.
 
Il terremoto del 1703 danneggiò gravemente la chiesa, che fu ristrutturata secondo le modalità stilistiche e architettoniche dell’epoca.
 Nel 1946, per volere di papa Pio XII, la chiesa ha ricevuto il titolo onorifico di basilica minore.
Il violento terremoto del 6 aprile 2009 ha compromesso la parte absidale della chiesa e ha parzialmente distrutto il campanile.
I restauri, subito avviati, ne hanno consentito la riapertura il 2 maggio 2015.
All’esterno il visitatore potrà subito rendersi conto che l’imponente facciata in pietra calcarea è la protagonista indiscussa dello spazio urbano circostante.
Rimasta incompiuta, fu totalmente riprogettata nel 1525 dall’artista Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice, il quale ripropose lo schema tipico delle facciate delle chiese abruzzesi, scandendo lo spazio in tre livelli orizzontali a loro volta suddivisi in tre spazi verticali mediante colonne.
Nel primo livello si trovano i tre ingressi della chiesa, nel secondo vi sono due aperture circolari e una trifora, mentre nel terzo si apre il rosone. Può essere interessante notare che, ai fianchi del rosone, sono visibili due “trigrammi bernardiniani”, ossia le lettere JHS - abbreviazione del nome Jesous in lingua greca antica - circondate da un sole con dodici raggi.
L’interno della chiesa è a croce latina ed è composto da tre navate e da un vano ottagonale, coperto da una cupola. Lungo la navata destra, la seconda cappella custodisce la splendida pala d’altare in terracotta smaltata, opera di Andrea della Robbia, nipote del famoso artista fiorentino Luca della Robbia, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, la Resurrezione ed episodi della vita di Gesù. Nell’ultima cappella la vista è subito attratta dall’imponente monumento funebre del santo, in marmo, realizzato dall’artista Silvestro di Giacomo da Sulmona (detto anche Silvestro dell’Aquila) negli anni 1488-1504, su richiesta del facoltoso mercante aquilano Jacopo di Notar Nanni.
Infine, avviandosi verso l’uscita, il visitatore potrà ammirare il prezioso soffitto in legno e oro e il maestoso organo posto sull’ingresso principale, entrambi settecenteschi.

Grotte di Stiffe

Grotte di Stiffe - RADIO TAXI L'AQUILA

Per tutti gli appassionati di speleologia ma anche per i semplici curiosi e per le famiglie con bambini, le Grotte di Stiffe, in Abruzzo, rappresenteranno un salto in un mondo magico e misterioso, creato nel sottosuolo dallo scorrere, dove impetuoso dove placido, di un corso d’acqua pronto a riemergere dalle profondità della terra. Di fatti, l’ambiente sotterraneo noto con il nome di “Grotte di Stiffe” è in realtà una cosiddetta “risorgenza”, cioè un luogo in cui il fiume, dopo un percorso sotterraneo più o meno lungo, torna in superficie. Una delle peculiarità delle Grotte di Stiffe, aperte al pubblico e percorribili in pittoresche vie naturali scavate nel sottosuolo, è che l’ambiente ed il paesaggio varia a seconda dei periodi dell’anno.